La masticazione è un processo essenziale nell’estrazione della capacità nutritiva totale del cibo. Enzimi e altre sostanze che effettuano la digestione funzionano infatti su grandi masse di cibo e molto lentamente. Gli animali omeotermi, mammiferi e uccelli, necessitano un tasso di digestione efficiente e costante, e ogni classe ha sviluppato un apparato masticatorio specifico per risolvere questo problema. Nei mammiferi l’apparato masticatorio si è evoluto dalle mascelle rettiliane, negli uccelli il ventriglio si è evoluto dal canale alimentare.
I mammiferi hanno evoluto denti e mascelle specializzati e la cui struttura è molto piu’ complessa di quanto si ritrova in tutti gli altri vertebrati. L’evoluzione della dentatura dei mammiferi, e specialmente dei Primati, è di grande interesse poichè la struttura dei denti riflette i diversi adattamenti della dieta. Inoltre i denti sono i fossili meglio preservati, insieme alle mandibole. L’evoluzione dell’apparato masticatorio umano è probabilmente meglio documentata di quella di qualsiasi altra parte del corpo.
Le mascelle dei mammiferi si sono evolute in relazione alle loro funzioni. Le mascelle rettiliane erano primariamente una trappola per il cibo: grandi, veloci e a prova di fuga; non necessitavano di sviluppare forze poderose tra i denti. I rettili mordono solo verticalmente e i loro denti non si incontrano. Nei mammiferi i denti superiori e inferiori vengono in contatto, occludono: hanno cioè una componente trasversale.
I cambiamenti importanti che hanno avuto luogo nell’evoluzione della masticazione nei Primati hanno modificato l’apparato stomatognato da una trappola per insetti, con molari poco capaci di schiacciamento (esempio: tupaia), a un potente apparato per la masticazione di cibo vegetale coriaceo (maggiore potenza di schiacciamento e triturazione). Tali cambiamenti si verificarono lentamente durante le prime fasi dell’evoluzione dei Primati.
Nell’evoluzione dell’apparato stomatognato nei Primati si assiste a due principali tendenze evolutive:
1) Il piano di occlusione e l’articolazione mandibolo-mascellare si spostano su due piani diversi: mentre nelle proscimmie stanno sullo stesso piano, nelle scimmie e nelle antropomorfe l’articolazione mandibolo-mascellare è più in alto del piano di occlusione.
CARATTERISTICHE DELLA DENTATURA NEI PONGIDI
scimpanzè
(grandi scimmie antropomorfe)
gorilla
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DENTATURA DELLE AUSTROLOPITECINE
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mandibola
di Australopithecus afarensis
DENTATURA DEGLI OMINIDI DEL GENERE HOMO
Homo habilis
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Homo erectus |
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Homo sapiens
arcaico
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FORMULA
DENTARIA
I mammiferi hanno 4 tipi di denti: incisivi,
canini, premolari e molari.
I mammiferi primitivi hanno 3 incisivi, 1
canino, 4 premolari e 3 molari in ogni quadrante della bocca. (3,1,4,3)
Nelle proscimmie viventi il numero si è
ridotto a un massimo di 2 incisivi, 1 canino, 3 premolari e 3 molari.
(2,1,3,3)
Scimmie del vecchio mondo, antropomorfe e
ominidi (moderni e fossili) hanno tutti: 2 incisivi, 1 canino, 2 premolari
e 3 molari in ogni quadrante. (2,1,2,3)
C’è stata perciò una riduzione di 1 incisivo e 2 premolari rispetto alla situazione del mammifero primitivo. I premolari adiacenti al canino sono probabilemnte scomparsi in sequenza , così che i premolari di scimmie, antropomorfe e ominidi sono generalemente chiamati P3 e P4, riflettendo la perdita dei primi due.
INCISIVI. Gli incisivi sono piatti
e situati anteriormente. Sia uomo che scimpanzè hanno 4 incisivi
superiori e inferiori. La loro funzione è di tagliare e affettare
il cibo.
Tendenza evolutiva nel
passaggio Primati => Antropomorfe => Ominidi alla riduzione della dimensione
relativa degli incisivi: nella specie umana gli incisivi sono piuttosto
piccoli se confrontati con quelli delle antropomorfe o delle scimmie. La
loro funzione nella preparazione del cibo è stata soppiantata dalla
manipolazione del cibo (dalla mano umana!).
CANINI. Sono subito dopo gli incisivi.
Di forma generalmente lunga e appuntita. Antropomorfe e uomo hanno due
canine inf e sup. In molti mammiferi carnivori hanno la funzione di uccidere
la preda. Mentre i canini della maggiorparte dei mammiferi si proiettano
ben al di fuori dalla linea degli altri denti, i canini umani no.
I canini rivestono un
ruolo importante nella vita sociale dei Primati. Sono spesso più
grandi nei maschi che nelle femmine e sono utilizzati come segnale di minaccia
nelle dispute gerarchiche. La specie umana ha canini piccoli con dimorfismo
sessuale scarso. (sorriso e riso come retaggio dello scoprire i canini)
Nelle scimmie e nelle antropomorfe i canini
superiori occludono con il primo premolare inferiore, che è un dente
settoriale
con la superficie anteriore allungata e a forma di lama, che serve per
tranciare e tagliare.
La riduzione
complessiva del canino è un tratto associato con gli Ominidi
(già presente precocemente in Australopithecus robustus)
e sembra essere la ragione principale per cui l’arcata dentaria da una
forma rettangolare è passata a quella curva a ferro di cavallo.
PREMOLARI.I premolari settoriali
sono tipici delle scimmie e delle antropomorfe e le distinguono dagli umani.
Alcuni degli ominidi più primitivi, come gli Australopithecus
afarensis che vissero da 3 a 4 milioni di anni fa, hanno i primi premolari
inferiori che somigliano notevolmente a un premolare settoriale. In tutti
gli altri fossili di ominidi successivi, come negli uomini moderni, il
primo premolare è BICUSPIDE, con due cuspidi sulla superficie del
morso.
I restanti premolari in
scimmie, antropomorfe e ominidi sono bicuspidi. Alcuni ominidi fossili
primitivi erano adattati a nutrirsi di painte coriacee e fibrose (come
alcuni frutti e tuberi) e avevano premolari con una superficie del morso
più espansa, o perfino extra cuspidi. Questi PREMOLARI MOLARIZZATI
somigliano a dei molari. Australopithecus robustus e A. boisei
hanno premolari più grandi di A. afarensis o dei fossili
successivi di ominidi, apparteneti al genere Homo.
Ci sono stati molti cambiamenti
nella transizione dal premolare delle antropomorfe ad un tipico premolare
ominide e la forma di questo dente fornisce importanti informazioni tassonomiche.
MOLARI. Il numero
di molari nei Primati è rimasto generalmente costante. Tuttavia
è cambiata notevolmente la morfologia. Le scimmie hanno quasi sempre
un molare a 4 cuspidi.
I molari delle antropomorfe e degli ominidi
sono meno specializzati e somigliano i denti cuspidali de alcune proscimmie.
I molari superiori hanno 4 cuspidi, gli inferiori 5.
La dieta è stata importante nell’evoluzione
delle cuspidi dei molari tra gli ominoidei. Gli ominidi fossili o hanno
molari massicci con superfici del morso molto estese per masticare grandi
quantità di cibo di basso grado nutritivo, come semi o frutta dura,
o hanno molari ridotti – come nei primi Homo, che modificarono la dieta
includendo la carne, anche se in modica quantità.
L'EVOLUZIONE
UMANA HA IMPLICATO:
1. Cambiamenti nella dentatura:
riduzione del canino
2. Paralleli cambiamenti che dalla mandibola primitiva hanno portato alla situazione presente nell’uomo attuale:
CONSEGUENZE:
=>
dentatura onnivora
=> riduzione
dell’intero apparato masticatorio
=>parallele
trasformazioni della forma del capo
(spessore e forma delle ossa facciali dipendono dalla potenza sviluppata
dall’apparato masticatore)
LINK UTILI:
IMMAGINI DI FOSSILI OMINIDI: http://www.talkorigins.org/faqs/homs/specimen.html
Immagini di cranio umano moderno: http://www.csuchico.edu/anth/Module/skull.html
Human dentition software: http://www.anth.ucsb.edu/faculty/hagen/hds.html
immagini denti umani 3D: http://www.anth.ucsb.edu/faculty/walker/dentition/HumanDentition.html
L'ANALISI DELLO SMALTO DEI DENTI FOSSILI RIVELA INDIZI SULLA DIETA
• I segni di usura e i graffi
presenti sui denti fossili ha da sempre fornito indizi sulla dieta, ma
recentemente l’applicazione del microscopio elettronico a scansione ha
rivelato sottili cavità e graffi sulla superficie dello smalto --
pattern
di micro-usura -- che forniscono informazioni più precise sulle
caratteristiche della dieta.
• Si è rilevato che
erbe e frutti molli lasciano graffi lineari sui denti, vegetali coriacei
(semi, noci) producono graffi e buchi più profondi, le foglie producono
un effetto lucido e la masticazione delle ossa nei carnivori produce minuscole
cavità nello smalto.
dieta di vegetali coriacei
dieta di frutti molli e erbe
(Australopithecus robustus)
(Australopithecus africanus)
Uso degli isotopi nell'analisi della dieta degli Ominidi
• Studi hanno dimostrato che
il rapporto tra 13C e 12C nello smalto dentario può essere utilizzato
per fornire informazioni sulla fauna estinta
• Il fondamento di questo approccio
risiede nella nostra conoscenza del processo di fitosintesi
• Alberi, cespugli, arbusti
sono piante C3
• Erbe tropicali e falaschi
sono piante C4
• La proporzione relativa di
vegetazione C3 e C4 nella dieta di un animale può essere determinata
analizzandone lo smalto dentario con uno spettrometro di massa
LEGGI ARTICOLO:
http://204.202.137.112/sections/science/DailyNews/hominidfood990115.html